IL PROGETTO BLOG
Questo sito web nasce da un’idea di alcuni educatori della Cooperativa La Rondine, che gestisce i Servizi Territoriali della ROT Psichiatria Sud-Ovest dell’ASL Città di Torino.
Durante il periodo del lockdown per l’emergenza sanitaria da Covid-19, gli operatori, insieme agli utenti, si sono ritrovati a utilizzare maggiormente le piattaforme digitali e i social media per sopperire alla mancanza di contatto e di relazione quotidiani, essenza del nostro lavoro, consapevoli che in questo momento storico il network può darci una mano, ma non deve assolutamente sostituirsi agli abbracci emotivi degli sguardi che ancora possono incrociarsi da sotto le mascherine.
I nostri servizi si sono dovuti rimodulare e ripensare in seguito alle diverse disposizioni dettate dall’ASL Città di Torino in base ai diversi decreti ministeriali intercorsi fino ad oggi.
Di conseguenza noi non ci siamo fermati e, sorretti da una buona letteratura di e-mental health, abbiamo continuato a coltivare le idee che ci frullavano in testa e abbiamo pensato di aprire questo sito web con un blog annesso. Questa idea si concretizza grazie ad un contributo della Circoscrizione 2 della Città di Torino e vede la collaborazione, fianco a fianco degli educatori, di utenti che hanno messo e continuano a mettere a disposizione le loro competenze, che si affinano man mano sul campo.
Così due educatori e due utenti si sono messi a lavoro dietro allo schermo e per lo più in remoto per creare niente di nuovo, si sa, ma per farlo con una motivazione nuova, un po’ utopistica forse, ma in questo momento necessaria: far circolare informazioni, idee, emozioni, riflessioni, iniziative sociali e artistico-culturali legate alla salute mentale e alle svariate tematiche a questa connesse, in uno scambio tra pari ma non solo, anche con la comunità allargata, creando una rete di sostegno virtuale che coinvolga tutta la cittadinanza in una comunità allargata altrettanto virtuale, ma allo stesso tempo attiva. E questa motivazione non è un caso che nasca in un momento storico come questo, la pandemia da Coronavirus, quella che ci ha portato via i contatti umani dei corpi, ma non quelli delle menti. E così scendiamo in questa piazza virtuale e chiamiamo a gran voce chiunque passi per invitarlo a chiacchierare, discutere, riflettere. In ballo c’è il benessere di tutta la cittadinanza virtuale, di quelle persone che possono togliersi la mascherina davanti al loro pc e, con meno vergogna e meno fatica, possono intervenire in discussioni sul web e farsi trasportare dalle suggestioni di ciò che pubblichiamo. E se non si era ancora capito, il più del lavoro è nelle loro mani, le mani degli utenti, che si mettono in prima linea per raccontare le cose dal loro punto di vista e per farci sentire le loro voci spesso taciute dietro lo scuro velo dello stigma. Noi educatori certo ci siamo, li guidiamo e condividiamo con loro pensieri ed emozioni oltre che tutto il materiale editabile, ma tutto questo è per prima cosa loro. Forse pecchiamo di presunzione pensando che questa piattaforma digitale costituisca un piccolo pezzo di strada sul percorso di recovery per tutti noi, ma noi ci crediamo. Tutti noi abbiamo bisogno di intraprendere un cambiamento che ci permetta di migliorare la nostra salute e di vivere una vita gratificante e soddisfacente, adattandosi allo specifico momento di vita. E di adattamento in questo periodo ne abbiamo praticato veramente tanto!
Diamo il via a questi incontri in piazza che partono dalle menti e dalle mani di 4 piccoli uomini e donne che cercheranno di amplificare il loro lavoro tanto che possa essere attivatore di una comunità partecipativa e integrativa a favore dell’equità e dell’inclusione sociale e di tutte quelle dimensioni di normalità che finalmente possono liberarsi dai pregiudizi e dagli stereotipi. Lo spazio virtuale del blog diventa un mezzo di promozione della salute mentale, un valore non solo personale ma anche e soprattutto collettivo, promosso dalla comunità e appartenente a questa.
E come in una piazza cittadina ci troveremo a interagire in uno spazio virtuale in cui il senso di cittadinanza e di comunità sono allargati e diffusi, a più voci e veicolati nelle più svariate modalità. Proprio così abbiamo deciso di aprire la nostra finestra sul mondo e farvelo vedere anche un po’ attraverso i nostri occhi e aspettando di vederlo anche attraverso i vostri sguardi.
Il nostro sito, con il suo blog, così come le nostre pagine Facebook, diventano una finestra di comunicazione e di interfaccia sul e con il mondo, strumenti comunicativi puntuali per la circolazione di eventi, temi, attività e progetti non solo riguardanti i nostri Servizi, i diversi Servizi di Salute Mentale e le diverse associazioni della salute mentale presenti sul territorio torinese, ma anche i vari enti, formali e informali, e le diverse associazioni circoscrizionali e cittadine, facenti parte della rete che la Cooperativa La Rondine ha consolidato nel tempo con diverse realtà del territorio. Tutto questo nell’ottica di una sinergia e di una complementarietà tra le diverse realtà cittadine, una rete virtuale di collaborazioni virtuose che permetta la promozione e la prevenzione della salute mentale e del benessere psicologico e favorisca lo sviluppo di comunità.
Inoltre, ogni mercoledì, dalle 15.00 alle 17.00, sarà attiva una chat, amplificatore di riflessione e scambio di idee e luogo virtuale dove gli educatori si rendono disponibili a rispondere alle domande, non solo degli utenti, ma di tutti i cittadini afferenti allo spazio virtuale, con l’obiettivo di fornire un supporto “leggero” socio educativo a distanza, rivolto in maniera particolare ai giovani, a quei “nativi digitali”, che con estrema facilità utilizzano le nuove tecnologie. La chat ha l’intento di prevenire il disagio psichico e di promuovere la salute mentale e tutte le forme di benessere psicologico, contrastando le forme di cyberbullismo, il fenomeno degli “hikikomori”, i comportamenti a rischio e i disturbi derivanti dall’abuso delle nuove tecnologie stesse. Attraverso l’uso del blog e della chat, inoltre, verrebbe favorita l’individuazione del “sommerso”, tutta quella parte di popolazione che fa più fatica a chiedere aiuto, che ha reti di riferimento assenti e che rimane ancora di più ai margini della società, per la quale il mezzo virtuale, ormai centrale nelle vite di tutti, soprattutto dei giovani, potrebbe facilitare la comunicazione e il contatto con gli enti cittadini pubblici e privati, formali e informali.
E ancora… le pagine Facebook del Centro Territoriale e del Sostegno Territoriale Integrato, gestite in primis dagli educatori, già attive e funzionanti, hanno l’obiettivo di dare risonanza a tutti questi contenuti e finalità, promuovendo iniziative di socialità e di partecipazione con la creazione di eventi ad hoc, oltre che aggiornamenti sulle progettualità e gli interventi prestati dai servizi, nell’ottica di favorire la promozione della salute mentale e dell’inclusione sociale, nel superamento di ogni forma di emarginazione e di esclusione.